mercoledì 10 dicembre 2008

Rime Ladre

Una mattina d'inverno di un giorno qualsiasi,
ieri sera una cena tra amici,
risotto ai porcini, vino e discorsi sui massimi sistemi,
al risveglio una voce nella testa,
nessun collegamento logico
eppure stamattina avevo Piero Marras nella testa,
non questo pezzo, un altro, molto più romantico se vogliamo,
ma mi andava di pubblicare questo....
:)
Rime Ladre
come ladri sono gli attimi di piacere che a volte ci concediamo
come ladri sono gli sguardi di lei
come ladri sono i pochi istanti di serenità di una vita inquieta senza motivo....
(forse perchè, come dice Marras in un altro suo pezzo,
"Vieni, siediti vicino
ne vogliamo un po’ parlare
questa angoscia esistenziale
che fa tanto intellettuale" )




Hai vissuto la tua infanzia profumata
tra filari di sorrisi e di carezze
imbottito di certezze e miti assurdi
predisposto a sogni facili e ingordi;
germe classico di dubbi e di paure
quelle stesse tue di quando, sii sincero,
credevi nell’uomo nero.
Fianchi morbidi e culetti impertinenti
hanno acceso la tua imberbe fantasia
e le prime ed insolenti tue erezioni
le hai sprecate tra le pieghe dei calzoni
promettendoti che un giorno libertino
non l’avresti più gettato dentro al cesso
l’orgoglio del tuo sesso.
Ma è bastato il primo caldo vaginale
consumato in quel suo magico rituale
perché tu, credendo fosse stato il cuore,
parlassi già d’amore.
Corri, corri coniglietto birichino
che la notte ti ha portato un bel bambino!
Sarà grasso, con gli occhiali, sarà bruno
sarà timido e incerto e in primo luogo
coi tuoi occhi gli farai vedere il mondo.
Sarà scialbo e delicato come un giglio.
Sarà proprio tuo figlio.
Corri, corri disperato burattino
riempi in fretta di marmocchi il tuo teatrino.
La famiglia romperà le tue paure
sarà certo il tuo trofeo, il tuo materasso,
ma sta attento perché c’è chi ha già capito
che aver gli occhi, la tua bocca ed il tuo naso
è stato solo un caso.
Non mi dire che sei stanco, sei distrutto,
che alla vita in fondo hai sempre dato tutto.
La paura di star solo, mio soldato,
da sempre ti ha fregato.
Stai tranquillo, non ti devi preoccupare,
per il bene maledetto che ti voglio,
per la sorte un po’ vigliacca che ci unisce
per quest’ansia che da sempre ci appartiene
a nessuno svelerò questo segreto.
Solo a queste rime troppo ladre
dirò che sei mio padre.