Vivere una sola vita
in una sola città
in un solo paese
in un solo universo
vivere in un solo mondo
è prigione
Amare un solo amico
un solo padre
una sola madre
una sola famiglia
amare una sola persona
è prigione
Conoscere una sola lingua
un solo lavoro
un solo costume
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione
Avere un solo corpo
un solo pensiero
una sola conoscenza
una sola essenza
avere un solo essere
é prigione
Poesia dal Kenia(N.Ngama)
giovedì 21 febbraio 2008
Prigione
Pubblicato da Ingegnè alle 12:25 AM
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6 commenti:
...All'università, ebbi una relazione con una giovane russa, allieva con me del Corso di matematica. Un giorno essa mi chiese: quanto mi ami? E io dissi "tanto" e spalancai le braccia. Lei disse che "tanto" era un'espressione numericamente ambigua e che io avrei dovuto portarle una dimostrazione più precisa della grandezza del mio amore. Io le portai la seguente:
"Il mio amore eterno per te sarebbe esprimibile solo con una apertura delle mie braccia pari alla circonferenza del mondo al quadrato."
Essa ci pensò un po'su e poi mi dimostrò che la frase poteva essere matematicamente espressa così A e (Amore eterno) = A mc^2 (Apertura bracciale Mondo Circonferenza al quadrato).
Ma poiché le due "A" si potevano cancellare, in quanto termini uguali dell'equazione, restava
e = mc^2
Ovvero la formula della relatività. Il mio amore non era quindi né eterno né grande, ma del tutto relativo nello spazio e nel tempo. Ciò dimostrato, essa mi lasciò.
Dopo di lei conobbi una programmatrice di computer. Era una donna molto lucida e organizzata. Mi disse che aveva nove giorni di tempo per un'esperienza. Dopo di lei conobbi una programmatrice di computer. Era una donna molto lucida e organizzata. Mi disse che aveva nove giorni di tempo per un'esperienza amorosa completa. Il primo giorno ci amammo, il secondo litigammo, il terzo ci ritrovammo, il quarto ci sposammo, il quinto ci tradimmo, il sesto ci riconciliammo, il settimo ci annoiammo, l'ottavo ci rendemmo conto che tra noi tutto era finito, il nono ci ritrovammo amici e pubblicammo la nostra esperienza su una rivista specializzata. Fu tutto molto spontaneo.
Layla
p.s:l'autore è Stefano Benni.
Layla
la cosa mi ha incuriosito, cercherò il testo. Ciro
nel frattempo, dato che si parla di Benni, lascio una sua massima che mi è molto cara...
"La vita di un puntuale è un inferno di solitudini immeritate"... :)
Sarò clemente...ti suggerisco il testo: "Terra"...il resto lo lascio scoprire a te!:)
layla
hai ragione, meglio un mondo di cornuti multiculturali! e che spaccim'!!
o' francé
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