martedì 14 agosto 2007

I lettera al mio io mai conosciuto

Ricordi? Anche se non ci parlavamo, c'eri anche tu, eri lì con me, avvertivo la tua presenza, certo eri diverso, molto più pieno di te, la vita poi ti ha ridimensionato, ma eravamo "entrambi" lì. Quel vecchio ci raccontò la sua vita, le sue speranze, i suoi sogni infranti, ci parlò delle mille cicatrici che la vita lascia sul volto dell'anima, che belle parole che usò, era vecchio aveva vissuto, e noi? Poi ci fissò,  certo lui vedeva uno solo di noi, chissà chi dei due, ma parlò a tutti e due e disse... a quest'età sei tutti i suoi sogni....e dire che noi speravamo che fosse esattamente come diceva lui, ma in cuor nostro sapevamo che era solo il nostro di sogno e l'unica cosa che dicemmo fu ... chissà! e cambiammo discorso.
Il lavoro lo finimmo con in corpo la nostalgia, quel sentimento che ti chiude lo stomaco e che ti fa respirare profondamente.
Tornammo a casa, soli, più soli di prima, ma con una lezione di vita, e l'unica cosa che riuscimmo a fare fu prendere quel maledetto telefono per sentirci dire che avevamo ragione.
Il vecchio saggio vedeva in noi quello che solo noi e lui vedevamo...

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