martedì 14 agosto 2007

II lettera al mio io mai conosciuto

E' incredibile, mi ero promesso di scriverti un bel pò di tempo fa, ma non lo feci, ed ora, piegato dalla lotta tra me e te, ti scrivo la seconda lettera in cinque minuti. Questa, tra l'altro, è quella che ti volevo scrivere dall'inizio....
Parliamo dei sogni.....quelli che abbiamo scoperto di non avere più, quelli che il caldo di quest'estate, le bruciature sulla pelle e i tuoi occhi tristi allontanano con la forza delle loro lacrime e con la paura di non avere più nulla da mettere in un cassetto...
Dai che lo sappiamo entrambi che forse non ha più senso avere quel cassetto, seguire un punto fisso.... che succede se raggiungi quella boa e ti accorgi che per tutta l'acqua che hai bevuto non è valsa assolutamente la pena? Arrivi là, ti dolgono le braccia, hai il sale che ti brucia gli occhi e quando stai per toccarla, la corrente te la porta via, all'ultimo istante, ora il suo mare è un altro, mentre tu sei là fermo a fissare il cielo, come fai coi soffitti, e a cercare di illuderti che è solo il mare a bagnare il tuo volto...

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Arcaicamente apotropaico non senza effimere punte di meteorismo, il Di Palma ci delizia come sempre con le sue riflessioni hamzate e le sue lancinanti sinestesie pre-belliche. Un capolavoro, se ne consiglia l'acquisto a tutti i diabetici, i deboli di cuore e gli alcolisti anonimi" (Nico Musella, corrispondente da Il Cairo per "Il resto del carlino")